La danse du destin

Sarajevo, 12 ans après

Adi il falso ciabattino

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Adi non era, in realtà , un calzolaio di Bascarja . L’ho scoperto 12 anni dopo, quando l’ho ritrovato in un negozio di tappeti, proprio di fronte alla bottega di calzolaio. Mi ha spiegato che all’epoca stava solo sorvegliando il negozio del suo amico ferito da un colpo di mortaio. Era così divertito da questo malinteso che ha accettato di recitare la sua parte fino alla fine nello stesso negozio, completamente rinnovato: ma il colmo è che mi ha mostrato lo stesso paio di stivali di cuoio, rimasti invenduti.
“In realtà il mio negozio è quello di fronte , vendo souverirs ai turisti. Prima della guerra c’erano molti turisti europei: dall’Italia, Germania, Spagna, ma ora la gente ha paura. Durante l’assedio la città era piena di soldati, che erano anche miei clienti. I militari argentini compravano parecchio, e pagavano sempre, anche gli italiani erano buoni clienti, i francesi un po’ meno. Ho venduto tanti tappeti molto vecchi, anche di 150 anni. Ora siamo in attesa. Il paese è interessante, e bello, i turisti torneranno di certo.”

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